Argenta Hotel - Guida Turistica

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.: ARGENTA HOTEL
 Argenta è un comune di poco più di 21mila abitanti in provincia di Ferrara. E'attraversato per tutta la sua lunghezza dalla Strada Statale 16 Adriatica. Le tracce più significative della storia di Argenta - dai primitivi insediamenti al di là del Reno alle mura che la cingevano fino al '600, dal porto fluviale alla Torre di Primaro - sono state spazzate via, nel corso dei secoli, da alluvioni, allagamenti, terremoti e guerre. L'ultimo evento bellico, in particolare, l'ha letteralmente rasa al suolo: sul piano architettonico ed urbanistico, quindi, la città rappresenta oggi il risultato di un'imponente e faticosa opera di ricostruzione che ha impegnato l'Amministrazione comunale e tutta la società civile per quasi due decenni, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.
  Il territorio argentano, in epoca tardo romana, si trovava al centro di un'ampia zona paludosa stretta tra le Valli di Comacchio e le Valli di Marmorta, lungo una fascia di terreno emergente rispetto le campagne circostanti. Lo percorrevano il fiume Idice ed il ramo più meridionale del Po, il Primaro, che attraverso Argenta collegava il sistema fluviale padano del nord con il porto di Ravenna. Questa caratteristica idrografica contribuì ad assegnare ad Argenta una notevole importanza strategica, costituendo la città un passaggio obbligato per chi, da sud lungo tutto l'Adriatico, doveva dirigersi a nord, e viceversa. Il primitivo insediamento urbano di Argenta (forse già in epoca romana) si trovava sulla destra del Primaro e fu anch'esso condizionato, come tutto il ferrarese, dalle caratteristiche e dalle variazioni dell'ambiente naturale e idrografico. Un itinerario etrusco, secondo alcune ipotesi storiche, collegava attraverso Argenta l'antica Spina con Felsina (Bologna), mentre un'arteria fluviale e stradale univa quasi certamente Ostiglia con Ferrara e Ravenna, passando sempre per Argenta. Lo storico ravennate Andrea Agnello scrive nel "Liber Pontificalis" della Chiesa di Ravenna che l'arcivescovo Agnello (morto nel 570) aveva acquisito queste terre dove, negli ultimi anni della sua vita, aveva fatto edificare una chiesa: la Pieve di San Giorgio. Sono queste le prime notizie "ufficiali" che parlano di Argenta.
  Per ritrovare aspetti significativi nella storia argentana che durante il processo di unificazione politica della penisola visse vicende non dissimili da quelle del resto della Romagna, è necessario esaminare il periodo tra l'unità d'Italia e i primi del '900, caratterizzata da due vicende complementari: la bonifica delle terre vallive e lo sviluppo delle lotte sociali. Mentre si rafforza il potere dei proprietari terrieri, avvantaggiati dai finanziamenti pubblici per le bonifiche, viene favorita la nascita e la crescita di quel proletariato agricolo che diverrà il protagonista dei grandi conflitti sociali a cavallo del secolo. Il movimento operaio e bracciantile argentano si organizza in leghe operaie gettando le basi per la formazione del partito politico di classe: il partito socialista. Nel 1897 si registrarono notevoli scioperi, cui seguirono quelli ancora più imponenti del 1906 e 1907.
  Fu durante queste lotte che sorsero le prime mutue e le prime cooperative. Negli anni successivi alla prima guerra mondiale il ferrarese costituiva per il nascente fascismo un terreno particolarmente favorevole. Il 17 aprile 1921 Argenta venne "occupata" per l'intera giornata dalle squadre armate di Italo Balbo, giunte da tutta la provincia per un'azione intimidatoria nei confronti del sindaco Zardi, cui fecero seguito, il 19 aprile, le dimissioni del Consiglio comunale. Poche settimane più tardi, nel clima arroventato delle elezioni politiche, la situazione precipitò: ad Argenta la prima vittima del fascismo fu il sindacalista e consigliere comunale socialista Natale Gaiba, assassinato proprio in quei giorni. Due anni più tardi, il 23 agosto 1923, fu l'arciprete Don Giovanni Minzoni a pagare con la vita la sua irriducibile opposizione alla violenza. Con il potere fascista, fra il '24 e il '39, Argenta vide l'inaugurazione dello stabilimento idrovoro di Saiarino, momento fondamentale per il riassetto idraulico della regione, l'apertura del nuovo ospedale, la nascita della "settimana argentana" - che nel dopoguerra si trasformerà nella "Fiera di Argenta" - e la fondazione della nuova frazione di Anita sulle terre bonificate.